escursione in barca alla grotta del fiume

 LE GROTTE DI LEUCA

 La maggior parte delle notizie e le descrizioni sulle grotte sono tratte da Antonio ROMANO, Guida alle grotte e caverne di Leuca, 1996 Congedo editore
–  Negli anni settanta un gruppo di autorevoli studiosi di diversa nazionalità e specializzazione attua un programma di ricerca storico-archeologico su Leuca, inteso a recuperare e leggere le testimonianze di un passato che sembrava irrimediabilmente perduto. L’antico Promontorio Iapigio, formato da un’alta scogliera calcarea del Cretaceo, si protende nel mare con la Punta Meliso e diverse caverne abitate in epoca preistorica. Dalla Grotta del Diavolo provengono resti neolitici e dell’età del Bronzo. Nelle Grotte dei Giganti, Tre Porte, del Bambino, Titti e della Cala dell’Elefante, sono stati rinvenuti livelli musteriani, con varie industrie litiche. La fauna pleistocenica comprende pachidermi, buoi primigeni, cervidi. Nella Grotta del Bambino è stato rinvenuto anche un dente molto probabilmente di Neandertal. L’occupazione umana nell’età del Bronzo è attestata nella Grotta dei Giganti. E se non ci fosse stata negli ultimi anni del secolo scorso la tenacia del piccolo gruppo di studiosi e archeologi di chiara fama nel raccogliere in extremis queste testimonianze, Leuca sarebbe mancata da quel lungo elenco di approdi che hanno segnato l’inizio di una svolta decisiva nella storia dell’incivilimento del mondo occidentale.
Lo studio del patrimonio storico - archeologico di Leuca consiste in prevalenza sulla Punta Ristola, nelle terrazze di Punta Meliso (Scopulus Japigiae), nella Porcinara (santuario messapico–greco-latino), nella Grotta del Diavolo e in alcune ampie bocche che si spalancano sullo Ionio.  Queste ultime, in particolare, importanti dal punto di vista paleoantropologico e paletnologico, dimostrano – secondo Blanc – che la cultura musteriana portata dall’Uomo di Neandertal era diffusa fino all’estremo Salento con le sue forme più tipiche congiunte ad una particolare industria micro-musteriana, e prospettano inoltre, attraverso il molare superiore sinistro di un bambino di dieci anni rinvenuto nella Tre Porte, l’identificazione del primo reperto fossile neandertaliano del Salento che verrebbe ad essere il più meridionale dei reperti neandertaliani d’Italia Generalmente quasi tutte le grotte del Salento sono frutto dell’erosione corrosiva dell’acqua dolce sulle rocce sedimentarie calcaree (carsismo). Infatti le acque piovane, che sono ricche di anidride carbonica, si raccolgono là dove gli strati di roccia si sono piegati per i movimenti tettonici della crosta terrestre. E’ proprio lì che le acque sciolgono la roccia producendo, in milioni di anni, doline, vore, fino alla formazione di grotte vere e proprie; e spesso l’ampliamento subìto diventa eccessivo e la volta crolla. Tale teoria però non può essere adattata per tutte le grotte di Leuca le quali, anche se lasciano supporre la dipendenza dalla circolazione carsica, non possono essere singolarmente valutate in rapporto al carsismo perché non tutte esplorate e spesso conosciute solo di nome. Comunque le numerose sorgenti costiere e sottomarine frequenti soprattutto nel tratto di costa OtrantoLeuca, attraverso la loro azione erosiva in aggiunta a quella marina, hanno contribuito in modo notevole alla formazione della maggior parte delle grotte che si aprono come enormi bocche spalancate verso il mare.
In generale le grotte marine possono avere una duplice origine: l’erosione carsica e quella marina. 
Le grotte possono rappresentare ciò che rimane dello sbocco a mare di antichi corsi d’acqua sotterranei. E se in particolare Leuca è più ricca di grotte e anfratti è perché più esposta e colpita dallo Ionio, sicché sarebbe più opportuno parlare di “grotte di levante”, “grotte della rada” e “grotte di ponente”, anziché di grotte del versante adriatico e grotte del versante ionico. Tale caratteristica posizione di Leuca giustificherebbe l’errata convinzione che la punta estrema d’Italia costituisca il confine tra i due mari. Sono state censite in tutto 40 grotte circa, ritenute importanti o per la loro rilevanza storico-archeologica (grotte di ponente) o per la loro spettacolarità (grotte di levante); sono stati tralasciati i numerosi anfratti, grotticelle e cavità di scarso sviluppo e quindi tracciati due itinerari: dal Porto verso Ponente e dal Porto verso Levante. Partendo dal Porto verso Ponente, nell’ordine si incontrano: Porcinara; Diavolo; Caverna delle Ossa di Punta Ristola; Ciaffaru; Talatu; Cerchio; Mesciu Scianni; Fiume; Presepio; Titti; Tre Porte e Bambino; Giganti; Stalla; Grotta Fredda o degli Innamorati; Drago. 


ITINERARIO GROTTE MARINE DI SANTA MARIA DI LEUCA 

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Le Grotte di Ponente


Grotta di MESCIU GIANNI


Grotta del FIUME


Grotta del PRESEPE


Grotta delle TRE PORTE


Grotta dei GIGANTI


Grotta del DRAGO



Grotta del Laghetto - Località Ciolo
Grotta "le Mannute" - Località Gagliano del Capo
Apertura Grotta della Vora - Località Gagliano del Capo
Grotta del Soffio, raggiungibile solo con un tour in barca  da  S.M. di Leuca
L' interno della grotta del Soffio, sosta bagno immancabile nei nostri tour
Spiaggetta situata nella grotta degli innamotati sul versante di Ponente
Le due grotte delle Vardhusedde, localizzate a 50 metri dalla grotta del Soffio
La Baia dell'Orto Cupo, raggiungibile solo con il tour del versante di Levante. Ottima per una sosta snorkeling